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Da visitare a Ravenna

Zona archeologica di Classe

Rappresentazione medievale del porto di Classe

La zona archeologica corrisponde al bacino d'acqua che faceva parte del porto di Classe, la più grande base navale romana dell'Adriatico e del Mediterraneo orientale, con le sue duecentocinquanta navi. A 2 km. da Ravenna in direzione sud, dopo il ponte Nuovo si gira a sinistra in direzione Lido di Dante, a pochi metri si trova l'ingresso alla zona archeologica. Le visite sono possibili dalle ore 9,00 a un'ora prima del tramonto. La domenica la zona è chiusa ai visitori. Hanno diritto al biglietto gratuito i cittadini italiani e UE minorenni o che abbiano compiuto 65 anni, i gruppi di scuole italiane con autorizzazione del preside.

Capanno Garibaldi
Distante 8 km da Ravenna nella zona industriale in direzione Porto Corsini Marina Romea, il capanno prospicente la valle fu costruito nel 1810 per la caccia e la pesca. Nell'estate del 1949, in fuga dopo la caduta della Repubblica Romana, Garibaldi inseguito dall'esercito austriaco, trovò rifugio in questo luogo, l'indomani della morte della moglie Anita, avvenuta il 4 agosto a Mandriole nella Fattoria Guiccioli. L'Eroe riuscirà a raggiungere, salvo, dopo qualche settimana la Toscana. Il capanno, ricostruito nel 1910, conserva foto e cimeli garibaldini.

Porta Adriana
La porta si trova tra via Cavour e via Maggiore. Nel 1545 fu spostata e ricostruita dal Cardinale Legato Capoferro e venne modificata nel 1583 nella forma attuale. Ai lati della porta vi erano in origine 2 torrioni semicircolari merlati, ma nel XVIII secolo furono sostituiti dai due bastioni quadrati attuali che sopravanzano la porta di circa 20 metri.

Fattoria Guiccioli
Dopo la caduta della Repubblica Romana, nel 1849 Garibaldi iniziò una lunga fuga verso Nord accompagnato dalla moglie e da alcuni fedelissimi. Inseguito dall'esercito austriaco dopo numerosi spostamenti avventurosi, chiamati La Trafila di Garibaldi in Romagna, l'Eroe giunse alla Fattoria Guiccioli il 4 agosto del 1849. La sera stessa Anita, gravemente malata, venne ricoverata in una stanza della Fattoria, e morirà dopo poche ore. E' possibile visitare la stanza disadorna con il letto di morte di Anita e alcuni cimeli garibaldini. Le visite si effettuano per appuntamento e sono gratuite. Per raggiungere la Fattoria si percorre la Strada Statale Romea fino a Casal Borsetti, poi a sinistra in direzione Mandriole.

Duomo o Basilica Ursiana
Nel V secolo il vescovo Orso fondò una Basilica a cinque navate con decorazioni musive, accanto alla sede dell'Episcopio e del Battistero Neoniano. Demolita nel 1733 fu ricostruita, su disegno di Giovanni Francesco Buonamici. il campanile del X secolo fu risparmiato. Della prima Basilica, rimangono alcuni frammenti lapidei conservati nel vicino Museo Arcivescovile. All'interno del Duomo di particolare interesse l'ambone marmoreo databile all'epoca del vescovo Agnello (557-570).

Battistero Neoniano
Detto anche degli Ortodossi, il Battistero sorge sul fianco destro del Duomo, voluto dal vescovo Orso all'inizio del V secolo e completato dal vescovo Neone. E' uno degli otto monumenti ravennati paleocristiani inserito dall'Unesco nella lista del patrimonio mondiale. L'edificio è a pianta ottagonale in laterizi (l'originale livello è a 3 metri al di sotto dell'attuale piano di calpestio). L'interno presenta mosaici della metà del V secolo, e parti marmoree di influenza ellenico-romana.

Chiesa Santa Maria del Suffragio
Costruita tra il 1701 e il 1728 su progetto di Francesco Fontana, fu voluta dalla Confraternita della Beata Vergine dei Suffragi. La chiesa è a pianta ottagonale; ad ogni lato corrisponde una cappella. Nella facciata, visibile dalla centrale piazza del Popolo, sono alloggiate statue e bassorilievi, opere dei ravennati Celio e Giovanni Toschini. All'interno dietro all'altare maggiore si può ammirare un'opera di Andrea Barbiani. Chiesa parrocchiale.

Rocca Brancaleone
Costruita dai veneziani nel 1457, la Rocca Brancaleone, faceva parte della cinta muraria della città. Due le suddivisioni interne, la cittadella di 14.000 metri quadrati e la rocca, vera e propria, costituita da un ampio quadrilatero di 2.180 metri quadri di superficie, con quattro torrioni circolari agli angoli, uniti da cortine murarie. Oggi la Rocca ospita un parco con un'ampia zona attrezzata per bambini. Nell'antico spazio della cittadella nei mesi estivi si svolge il festival Ravenna jazz e una rassegna cinematografica sotto le stelle. L'ingresso è gratuito tutti i giorni dalle ore 9,00 al tramonto. Nei mesi estivi è aperto un bar interno nelle ore serali.

Basilica di San Vitale

Basilica di San Vitale

La Basilica di San Vitale fu eretta a pochi passi dal Mausoleo di Galla Placidia, da Giuliano Argentario su ordine del vescovo Ecclesio (521/534) e consacrata nel 547 dal vescovo Massimiano. Fra i monumenti più importanti dell'arte paleocristiana per la qualità e la raffinatezza delle celeberrime decorazioni musive, San Vitale presenta un nucleo centrale a pianta ottagonale, sormontato da una cupola. Fa parte degli otto monumenti ravennati paleocristiani e bizantini, inseriti dall'Unesco nella lista del patrimonio mondiale.

Fotografia Basilica of San Vitale, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons